Villains LTD

 

#37

FIRST WE TAKE LATVERIA

 

 

Sede Centrale della Villains LTD

Terra Selvaggia, Antartide

Cinque super-criminali si nascondono nell’ombra di una delle poche stanze di questa struttura a non essere costantemente sorvegliate dalle telecamere. Switch, Pathfinder, Eclisse, Slim Snake e persino Shades sembrano molto più nervosi del solito.

Edward J. Freeman alias Switch si morde un labbro, osservando nervoso l’espressione concentrata di Pathfinder.

-Allora ? – incita.

-DeCeyt se ne è appena andato. Un altro dei suoi incontri segreti ?

-Secondo la sua agenda sarà in “missione diplomatica” per le prossime due ore e trentadue minuti, e sai che DeCeyt rispetta sempre gli appuntamenti.

-Come hai fatto a leggere la sua agenda ? – chiede perplessa Eclisse, sistemando il cappuccio del mantello nero per coprire completamente la testa.

-In realtà non era proprio sua, era quella di miss Link. Siamo pronti per andare ?

Mentre il teleporta fa la sua domanda, di fronte al gruppo appare uno dei suoi portali neri.

-Ancora non ho capito cosa vengo a fare io… - si lamenta Slim Snake.

-Potrebbe servirci una spia – spiega Eclisse.

-Perché non può farlo il Laser Vivente ? Può diventare invisibile !

-Non mi fido del Laser e di nessun altro qui dentro…tranne forse Insomnia, ma è in missione. Volete sbrigarvi ? Sono già abbastanza nervoso così !

Uno dopo l’altro i criminali oltrepassano il disco nero. Soltanto Shades esita sulla soglia, concedendosi un istante per guardarsi alle spalle e sorridere compiaciuto.

Appena il portale è scomparso, una donna dai capelli biondi riflette su quanto è appena successo… e sfortunatamente per gli altri, Miss Link è un’acuta osservatrice.

 

Sanguin Ostrov,

Oceano Pacifico

Dall’altra parte del portale, il sole sta per tramontare. La sua luce fioca illumina le palme rigogliose sulla spiaggia, mentre da un portale dimensionale escono cinque super-criminali.

Eclisse stringe con forza il suo mantello per proteggere da quei pochi raggi solari che le sarebbero comunque fatali.

Gli altri osservano incuriositi l’anacronistico scenario di cui sono testimoni: la florida spiaggia tropicale che hanno alle spalle, la microscopica pista di atterraggio che conduce ad una immensa villa vittoriana grande quasi la metà dell’isola, ed il modernissimo hotel che sembra funzionare anche da torre di controllo.

Uno dei pochi a non stupirsi, Shades, presenta il posto:

-Benvenuti a Sanguin Ostrov… “l’isola color sangue” in rumeno… ufficialmente parte della Repubblica delle Isole Figi, in pratica proprietà privata della Fondazione Candor.

-Te lo concedo, questo è l’ultimo posto sul pianeta in cui mi aspetterei di trovare dei vampiri – risponde Switch.

-Ci saranno meno di cento persone sull’isola, dove sono tutti gli altri ? – chiede Pathfinder.

-Sottoterra, dove si trova il vero centro amministrativo…la villa è solo la residenza dei dirigenti. E sono molti di più, ma non puoi sentire i cervelli dei morti – risponde Eclisse.

Shades inizia a camminare verso la grande villa, evidentemente sicuro di ciò che sta facendo. Slim Snake è l’unico a restare indietro, e continua a guardarsi attorno.

-A me sembra un’isola normale. Perché “color sangue” ?

-Dovresti vederla durante gli spuntini di mezzanotte – risponde l’uomo-ombra.

Slim Snake si avvicina di corsa, e nessuno fa più alcuna osservazione per il resto del tragitto.

Nonostante l’isola sembri pressoché deserta a ques’ora, Pathfinder avverte la posizione di almeno una dozzina di cecchini pronti a sparare. Probabilmente restano in posizione grazie alla presenza di Shades, che pur di farsi riconoscere a distanza ha chiesto di non teleportarsi direttamente a destinazione.

Una volta arrivati davanti al gigantesco portone della grande villa, non c’è motivo di bussare. Le massicce porte in legno finemente levigato si aprono molto, molto lentamente; l’interno è troppo buio per capire che cosa contenga.

-Speravo che cigolassero…così non è la stessa cosa – si lamenta Switch.

Due energumeni incredibilmente pallidi in abiti ottocenteschi si piazzano di fronte allo strano quintetto. In fondo all’ampia sala d’ingresso una donna sta scendendo delle scale, trascinando la lunga ed elaborata gonna barocca sugli scalini di avorio.

-Speriamo che ci sia una spiegazione per una visita ad un’ora sì luminosa – esordisce parlando in rumeno.

-Affari molto urgenti, Ezsébet – risponde Shades in inglese.

-Salve, madre – mormora Eclisse togliendosi il cappuccio che ora non è più necessario.

-Angelika Eklipse Zeller-von Holzern, si può sapere dove sei stata per tutte queste notti ? Tuo padre non ti avrà di nuovo portata in quelle squallide nuove colonie inglesi, vero ?

Mentre la giovane mezza vampira vorrebbe sprofondare sottoterra, gli altri membri della Villains LTD si scambiano occhiate di pura perplessità.

-“Angelika ?” – si meraviglia Slim Snake.

-“Colonie inglesi ?” In che secolo siamo ? – chiede retoricamente Pathfinder.

-Ragazzi, non sarebbe male farsi mordere da una così – ammira Switch, aggiungendo quando gli altri lo fissano confusi: -Che c’è ?

Shades si avvicina alla donna, allungando una mano per aiutarla cavallerescamente a scendere le scale.

-Signori… vi presento la Contessa Ezsébet von Holzern.

-Oh, Lukas. Lo sapete che in questa casa il cibo non manca mai…non avreste dovuto disturbarvi a portare da mangiare per tre.

 

Doomstadt, capitale di Latveria

Castello Destino

All’interno di un’ampia sala regale, illuminati da dozzine di candele, due uomini osservano un’antica scacchiera. Il prezzo astronomico dei suoi pregiatissimi materiali è nulla rispetto al suo valore storico; ma anche se nessuno lo saprà mai, è in questo momento che inizia la più storica delle partite che siano mai state giocate con essa.

-A lei la prima mossa, professore – invita il monarca assoluto di questa nazione europea, re Victor Von Doom.

-Preferirei declinare. Non sono avvezzo a dare inizio ad uno scontro se sono troppo avvantaggiato – risponde l’uomo in completo viola scuro, il cui volto è illuminato dalla mistica Chiave dello Zodiaco che tiene stretta in mano.

-Non farà alcuna differenza. Victor Von Doom ha perso soltanto una partita a scacchi in vita sua, contro un suo doppio temporale proveniente dal futuro.

-E cosa mi dice del dottor Richards ? – chiede il professor Augustus DeCeyt, muovendo le prime pedine.

Il Dottor Destino esita per un solo istante, prima di fare la propria mossa. La scintilla di odio nei suoi occhi non può essere bloccata dalla maschera.

-Richards non mi ha mai battuto in modo leale. La prego di non abusare della mia ospitalità, professore…

-Allora non tenterò di protrarre più di quanto sia dovuto il preambolo alla nostra discussione, vostra maestà. In verità mi ritengo uno spirito affine al suo.

Le mosse si susseguono rapidamente, senza che due degli uomini più intelligenti del mondo abbiano bisogno di fermarsi a pensare alla strategia.

-Ha delle notevoli potenzialità, professore, ma stia attento. Non tutti gli uomini straordinari sono capaci di sfuggire al proprio destino.

-Presumo che lei abbia già dedotto quali saranno le mie argomentazioni.

-Naturalmente, professore. Lei vuole convincermi a sostenere l’alleanza che sta tentando in tutti i modi di forgiare tra i conquistatori che ad Alberia si sono scontrati con Shuma-Gorath…un gruppo eterogeneo che comprende noi due, la maga Darklady, il Mandarino, Viper ed i nazisti Zemo, Von Strucker e l’esecrabile Teschio Rosso. Lei sa benissimo che Destino potrebbe schiacciare ciascuno di questi criminali come gli insetti che sono al suo cospetto…e crede di potermi convincermi a non farlo.

La partita prosegue rapidamente, senza che finora nessuno dei due giocatori abbia ottenuto il minimo vantaggio. Non sembrano nemmeno fare troppa attenzione alla scacchiera, impegnati con i loro discorsi.

-Vostra maestà, a differenza degli altri, noi due non desideriamo il potere fine a se stesso. Voi lo desiderate per guidare al meglio la razza umana, io lo desidero per la comprensione. Anche se le loro qualità sono risibili rispetto alle vostre, ammetterete che potrebbero essere una inutile distrazione per voi, qualora agissero uniti. Collaborando, potremmo mettere fine alla loro minaccia senza spargere il sangue di futuri vostri sudditi.

La mano guantata del dittatore sposta pesantemente una pedina, facendo tremare tutte le altre sulla scacchiera.

-Non ci sarà spazio nel regno di Destino per nazisti ed assassini, professor DeCeyt. E Destino non esiterà a spargere il loro sangue, se ciò servirà a proteggere la sua gente.

-Ci pensi bene, vostra maestà. Quattro reti terroristiche globali, gli anelli del Mandarino, la magia di Darklady e la Chiave dello Zodiaco. Scacco.

I due giocatori si guardano negli occhi per un istante, prima che Destino sia costretto a sacrificare un pedone per salvare il proprio re.

-Non è una guerra che vincereste facilmente quanto quella che vi sto proponendo. Di nuovo scacco.

Von Doom risponde immediatamente, concedendosi un sorriso sotto la maschera. Con la sua nuova mossa non solo elimina la pedina che minacciava il suo re, ma mette in difficoltà l’avversario.

-Destino non può essere sconfitto. Scacco.

-Sono abbastanza intelligente da tenerne conto, vostra maestà. Difatti, non stiamo facendo lo stesso gioco. Impasse.

Il Dottor Destino osserva la scacchiera per qualche secondo, prima di stringere i pugni e chiedere:

-Qual è il significato di questa mossa, professore ?

-Lei è uno dei quattro uomini sul pianeta che ritengo essere indiscutibilmente più intelligenti di me, vostra maestà. La prego di non insultarmi nel farmi credere di non aver capito cosa è appena successo.

-Non stava giocando per vincere la partita, DeCeyt. Qualsiasi mossa faccia ora per sconfiggerla le permetterebbe di vincere...ma se lei volesse tentare di vincere la partita, dovrebbe prima allontanare le pedine che proteggono il suo re e si esporrebbe ad una vendetta devastante. Questa partita potrebbe teoricamente procedere all’infinito e nessuno dei due riuscirebbe ad arrivare ad uno scacco matto. Le mie più sentite congratulazioni, professore, una strategia molto innovativa…ed ispiratrice.

-Abbastanza da farle prendere in considerazione la mia proposta, vostra maestà ?

Victor Von Doom si alza in piedi, incrociando le mani dietro il lungo mantello verde ed incamminandosi verso la grande finestra. Mentre osserva la splendida mattina latveriana, risponde:

-Concederò ai suoi alleati il beneficio di un patto di non aggressione, professore. Destino e Latveria non saranno mai collegate alle vostre attività. Se torcerete un solo capello al più umile dei miei sudditi, la piena collera di Victor Von Doom si abbatterà su di voi.

-Non è quanto avevo sperato, vostra maestà, ma sarà più che sufficiente. Quali sono le vostre condizioni ?

-La Villains LTD non opererà mai su suolo latveriano. E nel caso in cui un giorno avessi bisogno dei loro servigi, in qualsiasi momento abbandoneranno qualunque azione stiano compiendo per dare la massima priorità alle mie istruzioni. E dato che il tesoro di Latveria non è per i criminali, obbediranno ciecamente agli ordini di Destino senza pretendere denaro in cambio.

-Mi sembrano condizioni accettabili. Tuttavia, per quanto possa comprendere che ciò non sia in accordo ai protocolli regali, sono costretto a chiedere la sua parola sul fatto che non tenterà di appropriarsi della Chiave dello Zodiaco.

-Ha la parola di Victor Von Doom, professore, ma non erano necessari i suoi intrighi per ottenerla. Non nutro alcun interesse per quell’artefatto.

Augustus DeCeyt fissa la Chiave, che illumina il suo volto di luce stellare dorata. Il Dottor Destino continua a dargli le spalle.

-Una interessante risposta, vostra maestà. Dato il nostro comune seppur marginale interesse per il potere, ritenevo…

-Quando il Dottor Destino avrà il potere assoluto che merita, professore, le posso assicurare che la sua fonte sarà molto meno pericolosa e più stabile di quanto ora lei non ritenga necessario.

Le parole del monarca sembrano far riflettere l’Imperatore del Crimine, che si alza in piedi fino ad essere completamente illuminato dalla Chiave.

-Una presa di posizione interessante ed ispiratrice, vostra maestà.

-Ora professore, se volete scusarmi, alcune questioni di stato mi attendono e non sarebbe consono alla mia posizione lasciare che uno degli uomini più ricercati del pianeta esca dal portone del castello.

-Comprendo perfettamente. I miei ossequi, vostra maestà – risponde DeCeyt con un breve inchino, sparendo in un turbine di luce stellare.

 

Sotto le luci delle antiche scacchiere, Victor Von Doom osserva la sua scacchiera, in silenzio. Dopodiché ordina:

-Ruotare le frequenze degli schermi iperdimensionali. Visualizzare mappa mondiale. Simulazione V8.

La vecchia parete medievale sparisce, mentre i polverosi mattoni di luce solida cambiano forma per mostrare un planisfero. Sette simboli appaiono sulla mappa, indicando la posizione del gruppo di Alberia; una mezza dozzina di V indicano la posizione degli agenti della Villains LTD.

-Indicare la base dell’Elite e la posizione dei suoi affiliati. Mostrare situazione tattica di Sanguin Ostrov.

Altri simboli appaiono sulla mappa… il logo della Fondazione Candor nell’Oceano Pacifico, ed una lettera in alfabeto cirillico brilla dorata sulla Russia.

-Attivare satellite spia 64R3. Compensare per interferenze radioattive. Stabilire un contatto audiovisivo con la Presenza.

Il planisfero si stacca dal muro per diventare una rappresentazione tridimensionale della Terra, attorno a cui un cerchio verde denota l’orbita di un satellite. Dopo cinque secondi, uno schermo si materializza a mezz’aria proprio di fronte al volto di Destino.

-Questa è una frequenza riservata ! Chi osa…

-Dottor Krylov. Non credo ci abbiano mai presentati; io sono Victor Von Doom, sovrano di Latveria. Ritengo che lei voglia il mio pianeta.

-Destino ? Che cosa vuoi da me ?

-So tutto della sua Elite di psicotici intenti a conquistare il pianeta, Krylov. E posso disturbare le sue comunicazioni prima che possa chiedere il loro aiuto.

-La Presenza non ha bisogno di nessuno, Destino. Dammi un solo motivo per cui non dovrei volare a Latveria e ridurla ad un cumulo di macerie radioattive!

-Perché ho triangolato la sua posizione e la mia armatura è collegata a sedici dispositivi di teletrasporto interdimensionale che potrebbero lanciarla nella Zona Negativa, dove a contatto con l’antimateria il suo corpo esploderebbe alla velocità della luce.

-Sto…ascoltando.

-Sono disposto a stipulare con l’Elite un patto di non aggressione. Siete minacce di poco conto per Destino; evitate di nuocere a Latveria e non sarete in pericolo.

-Vorrai richiedere qualcosa di sostanziale in cambio di questa “magnanimità”, immagino...

-Sto trasmettendo ai suoi computer informazioni sulla Fondazione Candor e sulla Villains LTD, dottor Krylov. Destino desidera che nessuna delle due sopravviva alla prossima alba.

-Come faccio a sapere che non si tratta di una trappola ?

-Destino ha parlato.

La comunicazione si chiude all’improvviso, stroncando sul nascere qualsiasi protesta della Presenza. Destino si avvicina alla scacchiera, meditabondo.

-Gli altri membri del V8 sanno che sto sorvegliando la nuova base della Villains LTD. Quando capiranno la mia neutralità nello scontro imminente eviteranno di prendere posizione; sono troppo esperti per rischiare di mettersi contro Destino senza conoscere le sue intenzioni. Ironicamente, l’unico punto su cui riusciamo ad essere d’accordo è evitare di farci coinvolgere in questa stupida alleanza.

Destino afferra un re dalla scacchiera…quello che nella partita rappresentava l’Imperatore del Crimine.

-Si è guadagnato il rispetto di Destino, professore. Tragicamente per lei, il suo sottile incastro cadrà per un importante fatto che non ha considerato: Destino non gioca.

Victor Von Doom stringe il pugno, frantumando in mille pezzi l’antica pedina. Nel suo sguardo folle e determinato, la fine dello scontro è già scritta.

-Destino trionfa.

 

Sanguin Ostrov,

Oceano Pacifico

La stanza è quanto di più sfarzoso si possa immaginare. L’atmosfera è cupa e lugubre; le poche fonti di luce artificiale sono una cortesia per gli ospiti. Nonostante tutto sia perfettamente pulito e ordinato, nell’aria si respira un pungente odore di polvere e morte.

La Contessa siede su una sorta di piccolo trono di avorio ed ossa umane. Il suo pallore innaturale ed i vestiti di pregiati tessuti neri la fanno sembrare più un manichino che una persona, una reliquia di tempi antichi guardata a vista dalle onnipresenti guardie del corpo per evitare a tutti i costi che si renda conto della realtà in cui vive.

-Sì, ricordiamo vagamente di aver sentito parlare di questo Lord DeCeyt delle Indie. Uno dei pochi mortali a comprendere le vie del sangue. E dite che ora lavora per noi ?

-Ehm, sicuri che non stia parlando del suo bisnonno o simili ? – chiede sottovoce Slim Snake, prontamente zittito da una gomitata di Eclisse.

-Ma certo, madre. Sta…uhm…addestrando i mortali ad agire come vampiri.

-Credevamo di averlo fatto da soli per alcuni secoli – replica la donna, leggermente confusa.

-No, quelli erano banchieri. Errore comune – precisa Shades.

-Tuttavia, noi non ci occupiamo di simili questioni al sole. Dovreste parlare con il buon…come si chiama…Yosef, l’amministratore delle mie finanze.

-Credevo di averlo ammazzato – si meraviglia Shades.

-Ci stiamo riferendo a suo figlio.

-Mamma, cioè madre, vi dimenticate che suo figlio è morto alla mia decima festa di compleanno. L’amministratore delegato è suo nipote, adesso.

Switch si avvicina a Pathfinder, sussurrando:

-Mi aspetto di vedere spuntare Madcap da un secondo all’altro.

-Farebbe bene alla conversazione – deve convenire la mutante.

La Contessa sembra indecisa su come comportarsi, e si guarda attorno preoccupata come se stesse cercando un suggerimento.

-Non crediamo che questo sia il momento più adatto per simili conversazioni. Simili trivialità sono più consone ai nostri amministratori…

-Stiamo parlando del futuro della Fondazione Candor, Ezsébet. Davvero lasceresti simili decisioni a dei vampiri senza un goccio di sangue reale ?

-Le tue parole sono sempre state convincenti, Lukas

-E’ una cosa obbligatoria quando si ha uno sguardo che uccide.

-…ma questa non è la prima volta che ti presenti alla nostra porta con bizzarre pretese. Non cadremo di nuovo vittime della tua parlantina.

-Madre, tutto quello che vogliamo è…

-Silenzio, Angelika, si tratta di questioni da adulti. Per quanto ne so, Lukas, questo DeCeyt potrebbe essere il nostro più fedele servitore e questa potrebbe essere tutta una messa in scena per i tuoi loschi fini. Prima di intraprendere qualsiasi indagine finanziaria nei suoi confronti dovrai conferire con i nostri…

-Questa è solo una perdita di tempo – commenta Pathfinder, assicurandosi di farsi sentire a dovere.

La Contessa si irrigidisce, raddrizzando la schiena e fissando la mutante con sguardo altezzoso e omicida.

-Lukas. Il cibo ha forse parlato ?

Shades afferra la ragazza per un braccio e la trascina verso di sé, sussurrando nervoso:

-Sei impazzita ? Può mangiarti viva e non vede l’ora di farlo. Sai quanto ho lavorato per farvi arrivare fino a qui senza farvi sbranare dalle guardie ?

-E’ fin troppo chiaro che la Contessa non ha a cuore la Fondazione, o non si lascerebbe raggirare così facilmente da uomini-ombra e gentiluomini inglesi.

-‘Finder, ma che cazzo… - cerca di interromperla Switch.

-Di chi vi potete fidare, Contessa ? Quanto sapete realmente delle vostre finanze ? Quando è stata l’ultima volta in cui qualcuno vi ha chiesto il permesso di fare qualcosa ? Vi considerano soltanto un simbolo, una reliquia del passato a cui strappare tutte le ricchezze del sangue.

-Le vostre maniere lasciano assai a desiderare, damigella, ma la vostra rabbia è sincera. Indagheremo immediatamente su questo “gentiluomo inglese”…da sole.

-Era tutto ciò che vi chiedevamo, Ezsébet – risponde Shades con un breve inchino del capo.

-Porta i tuoi animali lontano dalla nostra dimora, Lukas. E la prossima volta cerca di non rubare la nostra progenie.

-Nessuno mi ha “rubata”, madre, è stata una mia decisione – protesta Eclisse.

-Angelika, il mondo esterno è troppo pericoloso e tu sei troppo importante per la nostra famiglia. Abbiamo deciso che resterai qui, dove sarai al sicuro e ben lontana da ogni…

Mentre la Contessa parla, qualcosa scuote l’antica villa. A tremare non sono soltanto i muri ma anche i gargoyle in ceramica, i ritratti di famiglia, le ossa, l’aria stessa.

-Che accade ?

-Non sembra un maremoto. Almeno, a Lemuria non erano così – nota Slim Snake.

-Tutti gli abitanti dell’isola stanno scendendo nei rifugi, posso sentirlo – riporta Pathfinder ascoltando il proprio senso mutante.

-Shades, di sopra c’è qualcuno a parte i vampiri a difendere la Fondazione ? – chiede Switch.

-Il sole è già tramontato, quindi direi proprio di no.

Si avverte un colpo secco in lontananza, come se un oggetto estremamente pesante avesse appena colpito la superficie. Poi un altro, e un altro ancora, in rapida successione. La Contessa si alza in piedi, guardando verso l’alto con aria preoccupata.

-Non sentiamo più i non-morti. Dove sono finite le nostre guardie ?

-C’è una sola persona all’esterno…a trecento metri d’altezza, e sta lentamente…

Pathfinder non termina la frase, interrotta dall’assordante frastuono del secondo piano della villa che si stacca violentemente dal resto della costruzione. Mentre gli altri si mettono al riparo dalle macerie, Shades ed Eclisse si lasciano attraversare dai mattoni che cadono ed osservano con estrema calma.

-Questo è un brutto sviluppo, vero ? – chiede la figlia.

-Non ne hai idea – risponde l’uomo-ombra.

Un uomo in costume bianco e lungo mantello blu scende lentamente a terra. Sul suo volto, appena al di sopra del pizzetto, un lieve sorriso. Nei suoi occhi la follia.

-Sono arrivato in un brutto momento ? – chiede Graviton.

 

Antartide

In volo a bassa quota su acque internazionali, una piccola nave invisibile ai radar e ad altre tecnologie altrettanto primitive si avvicina rapidamente ai confini ghiacciati del continente.

A pilotare questo mezzo dalle origini tutt’altro che terrestri è un uomo in armatura bianca e nera, adornata da un lungo mantello rosso, il cui cervello è collegato direttamente ai sistemi di navigazione.

La sua immagine si riflette sugli occhiali da sole di un giovane giapponese in giacca e cravatta rosse, che stringe tra le mani una antica katana.

-Una nave impressionante. Sicuro che l’Imperatore del Crimine non ci vedrà arrivare ? – chiede Gorgon.

-Dipende da quanta dimestichezza ha acquisito nell’utilizzare la Chiave dello Zodiaco – risponde il Padrone del Mondo.

-Ne parli come se conoscessi molto di più del suo nome.

-Si sente parlare di molte cose in quarantamila anni di vita. Ancora non capisco perché ti sia unito all’Elite, Gorgon…le tue mire sono state molto più limitate di quelle della Presenza o dell’Artiglio Giallo. Persino Graviton ha tentato di conquistare il mondo, un paio di volte.

-I tempi sembravano maturi. Ci sono molte forze oscure su questo pianeta, ma è raro che concentrino i propri sforzi su obiettivi comuni. Se questo DeCeyt può salire in cima alla catena alimentare dei conquistatori del mondo, forse è il momento adatto per cavalcare l’onda.

-La Presenza crede di essere già in cima alla catena…così come l’Artiglio Giallo.

-Ma nessuno dei due possiede la tua esperienza e la mia visione d’insieme, “Padrone”. Quando avremo distrutto la Villains LTD e tutti gli altri concorrenti al dominio globale, e resteranno soltanto i membri dell’Elite a spartirsi i resti…

-Stai cercando alleati per combattere la Presenza, ancora prima che ci abbia portato alla nostra prima vittoria ? – si meraviglia il Padrone del Mondo.

-Cerco sempre di essere un passo avanti rispetto a chiunque possa mettersi sulla mia strada – si giustifica il giapponese.

Mentre la nave raggiunge la landa di ghiaccio verso cui si stava dirigendo, il Padrone del Mondo attiva i sistemi d’arma prima di dire:

-Allora stai attento, perché è lo stesso errore che costerà la vita ad Augustus DeCeyt.

 

Sede Centrale della Villains LTD

Seduto a terra alla base della grande piramide di metallo, il dottor Chen Lu alias l’Uomo Radioattivo osserva i resti bruciati della giungla preistorica che è stata diradata per fare spazio alla nuova base.

Aveva bisogno di allontanarsi dal proprio laboratorio anche per pochi minuti. Soltanto adesso inizia ad accorgersi di quanto tempo ha dedicato alla ricerca negli ultimi mesi…a malapena riesce a ricordare se quell’orario massacrante faceva parte degli accordi iniziali con DeCeyt.

Ora, dopo aver passato una giornata intera a rivedere i vecchi progetti nella speranza di trovare qualcosa di nuovo, si sente…inutile. DeCeyt gli aveva promesso la possibilità di dedicarsi alla ricerca, di risvegliare il cuore di scienziato ancora nascosto sotto il supercriminale.

Ma adesso Chen Lu non può che guardarsi attorno, ed osservare la costruzione che è stata costruita in pochi secondi dal nulla. DeCeyt non gli ha più chiesto di fare nulla da quando ha ottenuto la Chiave dello Zodiaco…ha insistito parecchio sulla sua importanza per l’organizzazione, ma senza specificare quale fosse questo ruolo fondamentale.

I suoi pensieri grigi sono interrotti da due grandi esplosioni provenienti dalla cupola di ghiaccio che protegge dal clima antartico questa Terra Selvaggia. Blocchi di ghiaccio pesanti tonnellate cadono verso di lui; troppo grandi per poterle sciogliere in tempo.

Corre lontano dalla piramide, lasciando che uno dei blocchi colpisca il terreno alle sue spalle. Mentre l’Uomo Radioattivo si rialza in piedi riesce a vedere cosa ha causato le esplosioni.

Due navicelle si stanno lentamente posando al suolo; una ha una aspetto organico e alieno, l’altra è ornata da preziosi rilievi dorati di chiara origine cinese.

Prima ancora che i due mezzi tocchino terra, due figure scintillanti volano verso di lui in una sgargiante danza di luce.

 

La Presenza è il primo a posarsi a terra, porgendo la mano a Starlight per farla scendere. Se l’aspetto dell’uomo è imponente e regale, la donna è una meravigliosa figura rossa i cui capelli di pura energia sembrano muoversi al vento.

Chen Lu è sconcertato; chiaramente conosceva il dottor Krylov di fama, ma non lo aveva mai incontrato come Presenza. Persino per lui, la purissima energia radioattiva emanata dalla coppia semidivina è quasi accecante.

-Starlight, mia regina. Oggi ti porto in dono la corona dell’Imperatore del Crimine.

L’Uomo Radioattivo si alza in piedi, aumentando le proprie energie ed il proprio calore. La terra sotto i suoi piedi inizia a surriscaldarsi e a fondersi.

-Sopra il mio cadavere fumante, russo.

Starlight stringe la mano del suo amante pazzo con la sinistra, mentre con la destra indica l’Uomo Radioattivo.

-Lascia che sia io a liberare la strada verso la conquista, mio amato.

Lo sguardo allucinato della donna è l’ultima cosa che il dottor Chen Lu riesce a vedere, prima di essere colpito da una forza concussiva sufficiente a farlo sprofondare di alcuni metri nel terreno.

Il fallout radioattivo si espande, mentre Gorgon scenda dalla nave del Padrone del Mondo sguainando la spada.

-Non vorrei davvero essere nei panni dell’Imperatore, adesso.

 

CONTINUA !

 

Nel prossimo numero:

La Villains LTD contro l’Elite, una battaglia su due fronti per la sopravvivenza. E stavolta l’ago della bilancia potrebbe non essere DeCeyt.